opera da camera in un atto (2004)
liberamente tratta dal racconto Lavinia fuggita di Anna Banti
Libretto di Sandro Cappelletto

Lavinia, Ermonela Jaho - Orsola, Elena Belfiore, - Orsola (attrice), Diana Höbel
Le pute della Pietà, Milena Storti, Gioconda Vessichelli, Gianna Racamato
Orchestra da camera del Teatro Comunale di Modena – Direttore, Aldo Sisillo
Scene e costumi, Antonella Conte - Regia, Paola Viano

L'azione di Lavinia fuggita si svolge a Venezia, nel 1730. Orsola e Zanetta, due giovani spose, un tempo convittrici all'Ospedale della Pietà, ricordano la loro amicizia con Lavinia. Misteriosa ragazza davvero, abbandonata in quel luogo da chi non si sa, ma si diceva che quel giorno una nave d'oriente, con vele dai meravigliosi colori, avesse lasciato il porto di Venezia. E un brandello di tela dello stesso colore avvolgeva il corpo della piccola.
Com'era venuta , così scomparve, mai più ritrovata dopo quella gita, quella festa delle ragazze in un giardino di nobili alle Zattere: eppure, suore e badessa, conoscendone il carattere scontroso e bizzarro, non l'avevano persa di vista un istante e poi dappertutto l'avevano cercata.
Com'era musicale, Lavinia. Perfino don Antonio, il maestro Vivaldi che insegnava musica a quelle trovatelle, rimaneva stupito del suo talento. Avesse saputo la verità, il prete rosso! Perché non soltanto lei cantava e suonava, ma scriveva musica, e con un gesto di spudorata libertà aveva osato contraffare una partitura del sommo compositore lasciata incustodita. Loro avevano tenuto il segreto, lui non se n'era accorto, ma durante il concerto alle Zattere l’inganno era venuto fuori. Come un cimelio prezioso, Orsola e Zanetta conservano quel quaderno di Cantate salvato dalle perquisizioni dopo la fuga dell'amica e immaginano quali altri orizzonti, paesaggi, sfide starà ore attraversando Lavinia, diventata l'idea stessa, e il rimpianto, di una libertà possibile. E si sentono tradite, da lei che le ha lasciate, che non riescono a dimenticare. Ma lì, non c'era più posto per lei: Lavinia aveva infranto la regola dell'anonimato: figlia di nessuno, aveva voluto diventare una compositrice, irridendo l'autorità e il magistero di Antonio Vivaldi.
Come Lavinia, la musica accetta il gioco ambiguo della citazione e del tradimento, più propensa, forse, a quest'ultimo, a cercare intensamente una propria libertà, a spaziare in universi sonori sconosciuti e lontani. Suoni dell'Oriente, suoni antichi della tradizione, suoni nuovi, da esplorare: tutto prende vita e forma in funzione di una tensione drammaturgica che segna la via verso la conquista di una libertà tutta propria. La via percorsa da Lavinia.

The plot of Lavinia fuggita takes place in Venice, in 1730. Orsola and Zanetta, two young wives once upon a time boarders in the Ospedale della Pietà (an orphanage for young girls), remember the past and his friendness with Lavinia, a mysterious girl, probably abandoned in Venice by an unknown ship from the East, with sails of marvelous colors: a rag of this sail wrapped the little child’s body. Suddenly, after the traditional boat trip of May to the Zattere’s garden, Lavinia disappeared, and nobody was able to find her.
How rich of musicality was Lavinia! Even Antonio Vivaldi, who was teacher and composer in the Ospedale, appreciated his great talent: but he could not imagine that Lavinia not only sang and played music, but also wrote music and, with a very proud gesture, dared to falsify a score of the celebrated Maestro. Orsola and Zanetta mantained the secret, Vivaldi seemed not to perceive it, but finally the fraud was evident during the public concert in the garden at the ‘Zattere’. The two young wives keep as a precious souvenir the red book containing the Cantatas by Lavinia, and spend their time imagining which horizons, landscapes and challenges her friend is now traversing. Lavinia, breaking the rule that obliged them to remain anonymous, just became the symbolic idea of freedom, in the life as well as in the music. And also the music of this opera always look for unknown sounds, coming from far: oriental sounds, ancient sounds from the tradition, new sounds to be explored. All elements live in a dramatic tension that trace the way toward a special kind of freedom: the way that Lavinia went along.


Estratto (abstract)

SCENA PRIMA
LA PIETÀ

Priora
Desbrigheve, xe tardi - Sé pronte, pute? - Corè, movève, fé presto

Coro femminile
(ridenti, una sull’altra, scherzose, eccitate: una pioggerella di ormoni)
Ohe, voga, voga bel fio, vien, voga - Chje rissi ch’el ga - Mori come gli oci - I xe in tre - Tre d’amòr - Tasi, mata - Xe iu? Dasseno! - Varda, el par un sol! Iseppo! - Dame lo specio - Vardighe gli oci. Neri, che grandi - Quante barche? Tre. Risso come ti - Fati uno par l’altra!

Priora
(la sua voce esce dal coro, con energia; sembra contare le sue ‘pute’)
Orsola, Martina, Zanetta, Angelica, Tòdara, Ignazia!… manca una! Cerchéla!
(con irritazione)
Cerchéla! No' cambia mai.

Coro
Paròna, rivemo – Lavinia, l’avè vista? – Bate le diexe, dai! – In camara no. In ciesa? No. Sarà a far musica, studia sempre! Cercala!

Coro
(tutte cercano Lavinia)
Lavinia, Lavinia, Lavinia, xe ora, dài, basta studiar – Lavinia vien so, xe ora. Che susto, che boria, che mutria, sempre compagna! Sempre invarigola! Vien fora, le barche ne speta, coi fioi! Ti manchi solo ti, no far dispeti! Orsola, va in giro, cércala, varda dapertuto, ciamala, Orsola vai!, ciamia, prova de novo, dai! Lavinia, Lavinia, Lavinia!