Cantata sacra e profana su testi di Vincenzo Consolo e del Liber Usualis (1999)

Susanna Rigacci, soprano - Marina Comparato, mezzosoprano – Maddalena Crippa,
voce recitante - Orchestra Roma Sinfonietta – Direttore Karl Martin

Stabat Mater è un'idea che prende le mosse un romanzo di Vincenzo Consolo, Lo Spasimo di Palermo. Con una sottile, appena accennata venatura autobiografica, Consolo narra il ritorno nella sua terra di un intellettuale siciliano costretto, all'indomani della fine della guerra, a lasciare una Palermo stritolata dall'aggressività della mafia rampante. Quarant'anni dopo, al suo ritorno, il degrado della città è ancor più evidente, ed egli, alla ricerca disperata delle sue radici e delle sue memorie, si trova ad essere testimone non casuale dell'omicidio di Paolo Borsellino. Il giudice assassinato e la sua vecchia madre, sotto la cui finestra si compie l'eccidio, rinnovano una volta di più l'immagine secolare del Compianto del Cristo morto.
Altri fili e altri rimandi (la descrizione dello Spasimo del Mondo, una Deposizione, perduta, di Raffaello dipinta per la chiesa di S.Maria dello Spasimo; la citazione di un antico Stabat Mater di Emanuele d'Astorga, raffinato musicista barocco siciliano) percorrono la trama di questo lavoro poetico-musicale, nel quale si alternano un soprano, un mezzosoprano e una voce recitante, cui è affidata la lettura di alcuni fra i momenti più intensi del romanzo , oltre a una nuova versione, scritta da Consolo per l'occasione, del testo classico di Jacopone.
I testi affidati alle due soliste, che si alternano con quelli si Consolo, sono tratti da alcuni Salmi latini di argomento affine.


Stabat Mater is a project based on a novel by Vincenzo Consolo, Lo Spasimo di Palermo (Palermo’s Spasm), an autobiographic story which tell us about a sicilian writer coming back to his native land after being forced, in the fifties, to leave Palermo, suffocated by an aggressive and climbing mafia. When he returns, forty years later, the degradation of the city is much more evident. Looking desperately for his roots and his memories, he becomes – and not casually - the witness of the murder of Paolo Borsellino, who is killed by mafia’s men under the window of his mother’s house. The killed judge and his old mother renew one more time the ancient image of the complaint over the died Christ.
Other threads and reminiscences go along the woof of the piece: the description of The spasm of the world, a deposition, lost, which Raffaello painted for the church of S.Maria dello Spasimo; the quotation of an ancient Stabat Mater by Emanuele d’Astorga, a baroque sicilian composer. The speaking voice reads the most intense sections of the novel and a new italian version, expressly written by Consolo, of the traditional latin text by Jacopone. Alternating themselves with the speaking voice, soprano and mezzosoprano sing six fragments taken out from some latin psalms.


N° 10

Soprano e mezzosoprano

Stabat Mater dolorosa
Juxta crucem lacrimosa,
Dum pendebat Filius.