sette liriche
su poesie di Torquato Tasso per mezzosoprano, coro
femminile e orchestra (1998)
I.
Notte, che stendi intorno
II. Dolce mia fiamma
III. Desio, se desiai
IV. Lontano dal mio core
V. Baciami dolcemente…
VI. Bella non sète, o donna
VII. Un’ape esser vorrei
Sarah
Connolly, mezzosoprano – Orchestra e coro dell’Accademia
Nazionale di S.Cecilia – Giuseppe Sinopoli, direttore
Il testo del brano è tratto dalle Rime d'amore di Torquato Tasso,
la grande raccolta dove sono confluite le molte liriche che il massimo
poeta del tardo rinascimento italiano ha dedicato all'universale tema
dell'amore. La scelta è caduta su sette poesie che, attraverso
altrettanti episodi musicali, disegnano un percorso emotivo che tocca
i diversi momenti psicologici di un'unica, totalizzante esperienza:
il rapimento, il dolore, la gelosia, la vendetta.
Nascosto tra le pieghe di un sapiente e raffinatissimo gioco verbale,
un comune fondo di amarezza pervade tutte le sette liriche: non c’è
piacere senza dolore, godere è un po’ anche morire. Armi,
strali, punte si contrappongono a dolcezze, languori, vagheggi. Musicalmente
il coro femminile e il mezzosoprano si alternano nel corso dei sette
movimenti, creando una struttura a specchio, con la successione di tempi
Mosso, Andante, Moderato, Adagio, Moderato, Andante, Mosso: solo nel
quarto movimento, il ‘cuore’ espressivo di tutto il brano,
i due 'antagonisti' vocali si trovano riuniti insieme in un lungo, intenso
Adagio.
The
text of this piece belongs to the great collection called Rime d’amore
(Love verses) by Torquato Tasso, the most important italian poet of
the late renaissance. The seven poems, that have been chosen among the
more than two thousand which the collection contains, move themselves
through an emotional path that touch all the different psychological
conditions of love: the rapture, the pain, the jealousy, the vengeance.
Under the refined treatment of the verse, a common sense of bitterness
run across all the seven poems: there is no pleasure without pain, and
the enjoyment is very close to the death. Arms, arrows, points oppose
themselves to sweetness, languors and loveliness. The female choir and
the mezzosoprano are in alternance through the seven movements, building
a mirror structure, where the sequence of the agogical indications is
the following: Mosso, Andante, Moderato, Adagio, Moderato, Andante,
Mosso. Only in the fourth movement , the actual ‘heart’
of the piece, the vocal antagonists sing together in a large and intense
Adagio.
VI
Mezzosoprano
Bella
non sète, o donna,
Ma belli fate i cori,
Belli gli animi vaghi e i vaghi amori;
Bello il soave sdegno,
Belli i miei dubbi ancor, belli i tormenti,
Le lacrime, i lamenti;
Bello il servir ne l'amoroso regno
Con fortuna rubella,
Per cui la morte e la vergogna è bella.