Nato a
Roma nel 1955, Matteo D'Amico ha iniziato lo studio della composizione
sotto la guida di Barbara Giuranna, e lo ha proseguito presso il Conservatorio
di S. Cecilia con i maestri Luigi Andrea Gigante, Guido Turchi e Irma
Ravinale, diplomandosi in composizione e musica corale.
Dal 1981
al 1983 è stato allievo di Franco Donatoni a Siena e a Roma, conseguendo
il diploma di merito dell'Accademia Chigiana e il diploma di perfezionamento
dell'Accademia di S. Cecilia. Nel 1984 si è laureato in lettere.
Formatosi
in un ambiente musicale, come quello romano, fortemente influenzato
dalla figura e dall'opera di Goffredo Petrassi, e passato poi attraverso
l'esperienza della scuola donatoniana, D'Amico è stato fin dai suoi
esordi naturalmente portato a considerare con maggior attenzione gli
aspetti razionali e discorsivi della ricerca compositiva, condensandoli
in una scrittura agile, vivace e ricca di contrasti ritmici e timbrici.
Nel corso
del 1985 ha vinto il primo premio nei concorsi internazionali di composizione
"Martin Codax" (Vigo, Spagna), "Valentino Bucchi"
(Roma), "MC2-Radio France" (Avignone). Negli anni successivi,
molti suoi lavori cameristici e sinfonici sono stati eseguiti in Italia
e all'estero, in particolare dalle orchestre della Radio Italiana
(Roma, Torino e Napoli), Olandese (Radio Chamber Orchestra e Radio
Philharmonic Orchestra) e Francese (Nouvelle Orch. Philarmonique)
e dalle più importanti orchestre regionali italiane, partecipando
a numerose rassegne e festival di musica contemporanea, tra i quali
"Opera prima" ('82), "Festival Internazionale Pontino"
('83 e '86), "International Gaudeamus Musikweek" ('84 e'86),
"Nuova Consonanza" ('84 e'87), "Musica nel nostro tempo"
('89), "MIDEM" ('89), "Romaeuropa" ('86 e '92),
"Festival Internazionale di Alicante" ('86), ecc.
Nel 1988,
la composizione de L'Azur
(primo premio assoluto nel "Music Today Contest '89" di
Tokyo, eseguito poi con grande successo a Roma, Torino, Praga e Atene)
ha segnato l'inizio di un rapporto privilegiato con l'opera poetica
di Mallarmé, che ha prodotto in seguito altri frutti, tra i quali
Sonnets et rondels, eseguito nella stagione dell'orchestra RAI di
Roma e in quella del Teatro Massimo di Palermo. In questi, ed in altri
lavori dello stesso periodo, D'Amico ha accresciuto le sue esperienze
nel campo della scrittura vocale contemporanea, alla ricerca di una
personale cifra stilistica che sfuggisse al pericolo dell'omologazione
nella koiné linguistica dell'avanguardia musicale. Particolarmente significativo
anche l’incontro con la poesia
di W.H.Auden, che ha prodotto The
Entertainment of the senses per voce femminile e strumenti, interpretato
in prima assoluta da Luisa Castellani e dal Quintetto Bibbiena nel
2006 per la stagione dell’Accademia di S.Cecilia, e Auden
Cabaret, versione radiofonica dello stesso brano, segnalato con
menzione speciale al Prix Italia 2006.
A partire
dal 1990, l'attività di D'Amico si è concentrata sempre più sul rapporto
tra musica, poesia, teatro e danza. Il debutto in campo operistico
è avvenuto al Cantiere di Montepulciano con Gli
spiriti dell'aria su libretto di Mauro Conti tratto da Scarpetta,
cui hanno fatto seguito la cantata scenica Angelus
novus, omaggio a Lorenzo il Magnifico, presentata nel '92 al Teatro
Olimpico per la stagione dell'Accademia Filarmonica Romana, e il "Mito
in forma di musica" La
torcia e il melograno - rivisitazione in chiave ecologica della
vicenda di Demetra e Persefone - eseguito nel '94 a Palermo, nel quadro
delle manifestazioni dedicate dal Teatro Massimo alla produzione contemporanea.
Successivamente ha composto per il Festival OperaIncanto l'atto unico
Farinelli, la voce perduta su libretto di Sandro Cappelletto (1996),
l'atto unico Amin su libretto
di Giovanni Carli Ballola, rappresentato nella stagione estiva del
Teatro Massimo di Palermo (1996) e l'atto unico Il
cambio su libretto di Auro d'Alba, rappresentato a Verona nel
1998. Nel 2000 ha composto la favola in musica La
finestra su Kensington Gardens, su libretto di G. Carli Ballola,
rappresentato al Teatro Alighieri di Ravenna e al Teatro Olimpico
di Roma per la stagione dell’Accademia Filarmonica.
Nel 2004 hanno debuttato Dannata
epicurea, su libretto di Sandro Cappelletto, per il teatro Massimo
di Palermo, e Lavinia fuggita, da un racconto di Anna
Banti, per il Teatro Comunale di Modena. Nel 2009, Patto di sangue, su libretto di S. Cappelletto da R. del Valle-Inclàn,
per il Festival del Maggio Musicale Fiorentino, e Le Malentendu, dalla tragedia di Albert
Camus, per il Festival Sferisterio Opera di Macerata. Nel 2014, l’intermezzo
giocoso Rosalba e il Maestro
su libretto di Bruno Cagli, per il Festival OperaIncanto.
Nel campo
della danza ha composto, per il Teatro Filarmonico di Verona, il balletto
Mascherata veneziana, come
omaggio a Goldoni e Galuppi, per la coreografia di Fabrizio Monteverde
(1993), il balletto La Ronde
tratto da Schnitzler, per la coreografia di Evgheni Polyakov (Teatro
Comunale di Firenze, 1995), Le
Baccanti per la coreografia di Anna Catalano (Roma, 1997) e Animae
corpus per la coreografia di Robert North e Bob Cohan (Rovigo,
1999).
Un'attenzione
particolare è stata rivolta da D'Amico al settore della musica sacra,
con la composizione di due mottetti per soprano e archi (Attende Domine e Jubilate Deo)
e di un Sanctus per soli
e orchestra, che è parte integrante del Requiem
per le vittime della mafia, opera collettiva
realizzata nel 1993 insieme con altri sei compositori italiani. Nel
1999 ha composto per la Sagra Musicale Umbra uno Stabat Mater su testi sacri
e di Vincenzo Consolo, interpretato da Maddalena Crippa, Mariella
Devia e Marina Comparato, ed eseguito più volte in Italia e all’estero.
Nel 2006, nel quadro dell’Estate Fiesolana, è stata eseguita la cantata
La morte secunda, su un frammento del Cantico delle Creature di San
Francesco, per tenore, mezzosoprano e gruppo strumentale.
Nel campo
della produzione destinata all’orchestra: si segnalano: Rime d'amore, su poesie di T.Tasso, commissionato
dall'Orchestra dell'Accademia di Santa Cecilia e diretto da Giuseppe
Sinopoli (1998), Verdi versus
Wagner, su testo di S. Cappelletto, commissionato per il centenario
verdiano dalla Museumsgesellschaft Orchester di Francoforte (2001),
Le creature di Ade, diretta da Daniele
Gatti con l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna (2004), Flight from Byzantium, su testi di Josif Brodskij, commissionato dalla
London Philarmonic Orchestra e diretto da Vladimir Jurovski (2010),
Veni veni Mephostophilis, su testi di Christopher
Marlowe, commissionato dall’Accademia di Santa Cecilia e diretto da
Antonio Pappano (2011), e Tragos,
su testi tratti dall’Orestea
di Eschilo, commissionato dall’Orchestra Verdi di Milano e diretto
da Jader Bignamini (2012).
Dal 1984
D’Amico è attivo come autore di musiche di scena per il teatro di
prosa, dove ha collaborato con alcuni fra i più importanti registi
italiani: Squarzina, Costa, Cobelli, Monicelli, Missiroli, Guicciardini,
Carriglio, etc.
Fra i suoi
lavori ci sono anche due orchestrazioni di brani di Leonard Bernstein:
La Bonne Cuisine (4 Canzoni per voce e
pianoforte) e I Hate Music
(5 Canzoni di bambino per soprano e pianoforte), eseguite nell'agosto
del 1993 dall'orchestra de I Pomeriggi Musicali.
E’ titolare
della cattedra di composizione presso il Conservatorio "S.Cecilia”
di Roma. È Accademico dell'Accademia Filarmonica Romana, istituzione
della quale è stato direttore artistico dal 1987 al 2000, carica che
ricopre nuovamente a partire dal 2014. Dal 2000 al 2002 è stato direttore
artistico del Teatro Comunale di Bologna. Dal 2006 è Accademico dell’Accademia
Nazionale di S.Cecilia.
Ha pubblicato
i saggi:
La domanda, l'offerta, gli equilibri, e altro in "1985
- la musica", mensile di musica contemporanea, Anno I, n. 8,
Edipan, Roma ottobre 1985
Quale immagine per il molteplice? in "Musica/Realtà",
quadrimestrale n. 36, Edizioni Unicopli, Milano dicembre 1991
MATTEO
D'AMICO
Born
in Rome in 1955, Matteo D'Amico began the study of composition under
the guidante of Barbara Giuranna, and continued at the Conservatorio
di Santa Cecilia with maestri Luigi Andrea Gigante, Guido Turchi and
Irma Ravinale, obtaining a diploma in composition and choral music.
From 1981 to 1983 he was a pupil of Franco Donatoni in
Siena and Rome, obtaining the diploma of merit from the Accademia
Chigiana and the post-graduate diploma from the Accademia di Santa
Cecilia. In 1984 he graduated in literature.
Having spent his formative years in a musical environment
strongly influenced by the personality and work of Goffredo Petrassi,
as Rome was, and then having had the experience of studying with Donatoni,
D'Amico has from the start been naturally drawn to paygreatattention
to the rational and discursive aspects of composition, condensing
them in writing that is agile, lively and rich in contrasts of rhythm
and timbre. In the course of 1985 he won firstprize in three international
composition competitions: "Martin Codax" (Vigo, Spain),
"Valentino Bucchi" (Rome), and "MC2-Radio Frante"
(Avignon). In the following years many of his chamber and symphonic
works were performed both in Italy and abroad, particularly by Radio
orchestra in Italy (Rome, Turin and Naples), Holland (Radio Chamber
Orchestra and Radio Philharmonic Orchestra) and France (Nouvelle Orch.
Philarmonique), and by the major Italian regional orchestras; he took
part in several conventions and festivals of contemporary music, including
"Opera prima" ('82), "Festival Internazionale Pontino"
('83 and '86), "international Gaudeamus Musikweek" ('84
and '86), "Nuova Consonanza" ('84 and '87). "Musica nel nostro tempo"
('89), "MIDEM" ('89), "Romaeuropa" ('86 and '92),
"Festival Internazionale di Alicante" ('86), etc.
In 1988 his composition L'Azur (first
prize in the "Music Today Contest '89" in Tokyo, performed
afterwards with great success in Rome, Turin, Prague and Athens) marked
the beginning of a special rapport with the poetic works of Mallarmé
which has since borne more fruit, such as Sonnets et rondels, performed
in the seasons of the RAI Orchestra in Rome and the Teatro Massimo
in Palermo. In these, and in other works of the same period, D'Amico
broadened his experience in the field of contemporary vocal writing,
on a quest for his own stylistic model that would escape the danger
of becoming homologized into the lingua franca of the musical avant-garde.
More recently, his work The Entertainment of the senses, based
on the last poem written by W.H.Auden, has been performed by Luisa
Castellani in the Accademia of S.Cecilia concerts (2006) and Auden
Cabaret, a radio-version of the same work, reported a special mention
at the Prix Italia 2006, in Venice.
Since 1990 D'Amico's activity has been increasingly concentrated
on the relationship between music, poetry, theatre and dance. His
operatic debut took place at the Cantiere in Montepulciano with Gli
spiriti dell'aria, to a libretto by Mauro Conti after Scarpetta, which
was followed by the scenic cantata Angelus novus, a tribute to Lorenzo
il Magnifico, performed in '92 at the Teatro Olimpico in the season
of the Accademia Filarmonica Romana, and the “Myth in musical form"
La torcia e il melograno - a reworking of the story of Demeter and
Persephone with an ecological slant - performed in '94 in Palermo
as one of the events dedicated by the Teatro Massimo to contemporary
work. In the years immediately following he wrote three one-act operas:
Farinelli, la voce perduta, libretto by Sandro Cappelletto (Festival
Operaincanto, 1996); Amin, libretto by Giovanni Carli Ballola (Teatro
Massimo of Palermo, summer season 1996); and II cambio, libretto by
Auro d'Alba (Verona, 1998). In the following years came on the stage
La Finestra sui giardini di Kensington (2000), based upon a text by
G:Carli Ballola which has a new view of the character of Peter Pan;
the two chamber operas Dannata epicurea (2004, Palermo, Teatro Massimo,
libretto by Sandro Cappelletto) and Lavinia fuggita (2004, Modena,
Teatro Comunale, based on a novel by Anna Banti). In 2009 two new
operas has been presented: Patto di sangue, upon a libretto by S.Cappelletto
based on plays by R. del Valle-Inclàn, for the Maggio Musicale Fiorentino
Festival, and Le Malentendu, based on the play by Albert Camus, for
the Sferisterio Opera Festival in Macerata. In 2014 the new ‘Intermezzo
giocoso’ Rosalba e il Maestro upon a libretto by Bruno Cagli, was
produced by the Festival OperaIncanto.
His ballet music includes Mascherata
veneziana, written in honor of Goldoni and Galuppi, choreography by
Fabrizio Monteverde (Teatro Filarmonico of Verona, 1993); La Ronde,
based on Schnitzler, choreography by Evgheni Polyakov (Teatro Comunale
of Florence, 1995); Le Baccanti, choreography by Anna Catalano (Rome.
1997); and Animae corpus, choreography by Robert North and Bob Cohan
(Rovigo, 1999).
Sacred music has occupied an important
place in D Amico's work, with the composition of two motets for soprano
and strings (Attende Domine and Jubilate Deo)and a Sanctus for soloists
and orchestra, which is an integral part of the Requiem per le vittime
della mafia, a collective work realized in 1993 with six other Italian
composers. Another important sacred work is a Stabat Mater based on
latin Psalms and on a text by Vincenzo Consolo, composed in 1999 for
the Sagra Musicale Umbra and performed by Mariella Devia, Marina Comparato
and Maddalena Crippa. His most recent sacred work is La morte seconda
(2006), based on a fragment of the ‘Cantico delle Creature’ by San
Francesco d’Assisi, for tenor, mezzosoprano and instrumental group.
Among the orchestral works three of them specially stand
out: Rime d'amore,(1998) a setting of poetry by Torquato Tasso commissioned
by the Orchestra dell'Accademia di Santa Cecilia and performed by
them in Rome under the direction of Giuseppe Sinopoli; Verdi versus
Wagner, (2001) based on a text by S.Cappelletto and performed by Paolo
Carignani and the Museumsgesellschaft Orchester to celebrate Verdi’s
centenary; Le creature di Ade (2004) performed by Daniele Gatti and
the Orchestra of Teatro Comunale di Bologna; Flight from Byzantium,
based upon poems and essays by Josif Brodskij, commissioned by the
London Philarmonic Orchestra and performed under the direction of
Vladimir Jurovski (2010), Veni veni Mephostophilis, upon a choice
of verses from Doctor Faustus by Christopher Marlowe, commissioned
by the Accademia di Santa Cecilia and performed under the direction
of Antonio Pappano (2011), and Tragos, with a text based upon the
Orestea by Eschilo, commissioned by the Orchestra Verdi of Milan and conducted
by Jader Bignamini (2012).
Since 1984 he has also written stage
music for the straight theatre, where he has collaborated with some
of the most distinguished Italian directors: Squarzina, Costa, Cobelli,
Monicelli, Missiroli, Guicciardini, Carriglio etc.
Amongst his works there are also
two orchestrations of pieces by Leonard Bernstein: La Bonne Cuisine
(4 songs for voice and piano) and I Hate Music (5 children's songs
for soprano and piano), performed in August 1993 by I Pomeriggi Musicali
orchestra.
He holds the chair of composition
at the Conservatorio `S.Cecilia" in Roma. From 1987 to 2000 he
was artistic director for the Accademia Filarmonica Romana; from 2000
to 2002 he was artistic director for the Teatro Comunale of Bologna.
Since 2006 he is permanent member of the Accademia of S.Cecilia in
Rome.
(English translation by Nigel Jamieson)
He has published the following essays:
La domanda,
l'offerta, gli equilibri, e altro (Demand, supply, balance, and other matters) in "1985
- la musica", a monthly publication on contemporary music, Anno
l, n.8, Edipan, Rome, October 1985
Quale immagine per il molteplice? (What image for the many-sided?) in "Musica/ Realtà",
a four-monthly publication, n,36, Edizioni Unicopli, Milan, December
1991.